Il progetto intende raccogliere, dalla viva voce di cinque migranti approdati sull'isola dopo una drammatica traversat, il racconto del proprio vissuto personale realizzando con loro un laboratorio di scrittura. Un racconto che si farà testimonianza diretta in occasione dell'incontro-dibattito, moderato dal Dott. Daniele Natili, dove, oltre alla partecipazione del Sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, si avrà, fra gli altri, anche la presenza di alcuni rappresentanti dei migranti.
La Giornata di Lampedusa si concluderà con i St. John Singers che, in un concerto-condivisione, propongono ancora una volta un repertorio che nasce dall'anima e che denuncia il razzismo, abbatte conflitti, crea speranza. "L'obiettivo - spiega il presidente del coro Adriana Rasi - è dare segnali di accoglienza a chi ha scelto la via dell'Europa. Come gli africani che vennero imbarcati a Goreé sono oggi parte integrante delle Americhe, anche quanti giungono oggi a Lampedusa possono guardare, pur tra mille difficoltà, a un futuro di integrazione".
Nel 2010, nell'incidere il brano "Da Gorée a Lampedusa", composto dal M° Pier Michele Bertaina, i St. John Singers cantavano "Nulla è cambiato dal passato. Da Gorée a Lampedusa siamo sempre considerata gente esclusa". Con la giornata di Lampedusa si vuole ora contribuire a ribaltare il senso di discriminazione, facendo leva sul valore dell'integrazione tra i popoli. Con la direzione di Alessandra Paffi, i St. John Singers, accompagnati dal pianista Alessandro Aloisi, dal batterista Riccardo Colasante e dal bassista Ivano Sebastianelli, sapranno intonare ancora una volta con slancio e passione "We shall overcome", canto di riscatto, divenuto universale, che si confermerà come un inno contro ogni discriminazione.
Da Gorée a Lampedusa